l museo della città è articolato in 3 sedi espositive dislocate lungo l’asse viario che coincide con l’attraversamento urbano della via Francigena, che resta ancora oggi la spina dorsale dell’impianto urbanistico della città.
TORRE JULIA DE JACOPO
- Via Julia De Jacopo, 55
All’ingresso sud della città c’è la Torre Julia de Jacopo che ospita una delle più importanti raccolte di maiolica arcaica che comprende: boccali, vascelli, catini che si distinguono per una varietà di motivi decorativi che vanno dai più semplici motivi geometrici e vegetali agli stemmi delle casate nobiliari, alle iscrizioni e simbologie religiose. I reperti sono stati rinvenuti negli scavi dell’ex Convento di Sant’Agostino, tale deposito probabilmente si formò in seguito alle misure precauzionali adottate per arginare gli effetti della peste nera intorno alla metà del XIV secolo.
Il nome della torre si deve a Julia de Jacopo, l’eroica popolana che il 18 Gennaio del 1550 riuscì a salvare Acquapendente dall’assalto delle soldatesche pitiglianesi di Niccolò IV Orsini, chiudendo tempestivamente la porta del S. Sepolcro.
Attualmente, al piano la Torre ospita il centro informativo del Comune di Acquapendente, mentre i locali del piano superiore costituiscono la sede distaccata del Museo della Città e ospitano la raccolta delle Maioliche Medioevali Aquesiane.
All’interno del museo sono esposti importanti reperti di maiolica arcaica, dipinti in ramina e manganese, decorati con motivi vegetali, geometrici, stemmi araldici, figure umane. È presente un vasto repertorio di forme e decori: boccali, catini, vascelli, bicchieri, tazze che dovranno trovare la giusta collocazione nel complesso panorama della produzione umbro tosco laziale.
PALAZZO VESCOVILE
- Via Roma, 85
Il Palazzo Vescovile, oggi sede del museo della città, era anticamente sede del palazzo civile Oliva, divenuto un museo che ha finalità didattiche e sperimentali, mira a valorizzare tutto ciò che rappresenta l’identità del territorio. Al suo interno trovano spazio collezioni sia civiche sia vescovili. Presso le ampie sale del piano nobile del vescovato troviamo opere di particolare pregio come lo Stemma araldico di papa Gregorio XIII (1572-1585), realizzato in travertino, il busto di Innocenzo X Pamphilij di Alessandro Algardi (1598-1654) e il dipinto su tavola di Girolamo di Benvenuto (1470-1524). Al secondo piano dell’episcopio, nei locali un tempo dedicati alla servitù, è stata allestita la sezione dedicata alla via Francigena, con una specifica attenzione alla storica vocazione della città e del territorio come centri di “frontiera culturale”.
CHIOSTRO DI SAN FRANCESCO
- Via Cesare Battisti
All’estremo nord dell’abitato si trova invece la Pinacoteca, situata nel suggestivo chiostro della chiesa di San Francesco, ospita una delle raccolte più interessanti e cospicue del territorio viterbese. La collezione vanta infatti la presenza di dipinti su tavola pregevoli come il San Bernardino da Siena di Sano di Pietro (1406 – 1481) e la Vergine in adorazione del Bambino eseguita dal Maestro di Marradi. Tra le altre opere possiamo ricordare due pregiate repliche di opere di Raffaello, opera di Terenzio Terenzi, La Madonna del Divino Amore il cui originale è conservato alla Galleria Nazionale di Capodimonte, e la Sacra Famiglia con San Giovannino, il cui autentico è al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Molte opere esposte sono riferibili invece a Francesco Nasini, prolifico pittore di Piancastagnaio e al suo entourage, autore del magnifico affresco del coro della pertinente chiesa di San Francesco. Tra le tele di maggiore pregio si annoverano la Visione di Sant’Antonio da Padova e la Sacra conversazione.